La maledizione del vero amore – Stephanie Garber
Titolo: La maledizione del vero amore
Autore: Stephanie Garber
Editore: Rizzoli
Genere: fantasy
Pagine: 382
Prezzo: 18,00
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Trama libro
“Evangeline Volpe aveva sempre creduto che un giorno si sarebbe ritrovata in una fiaba.” Si è avventurata nel Magnifico Nord in cerca del suo lieto fine e sembra proprio che lo abbia trovato: ha sposato un bellissimo principe e vive in un castello leggendario. Ma Evangeline non ha idea del prezzo devastante che ha pagato per vivere la sua fiaba, non sa che cosa ha perduto né che Apollo, suo marito, è determinato a fare in modo che non lo scopra mai impedendole di ricordare e tenendola legata a sé con l’inganno. Inoltre, per essere sicuro che le cose restino tali, dovrà uccidere Jacks, il Principe di Cuori. E Apollo non è il solo a mettersi tra Evangeline e Jacks, c’è anche una donna pronta a tutto perché il Principe di Cuori sia solo suo…
Autore
Stephanie Garber è una scrittrice americana di romanzi Young Adult, nota per la trilogia di “Caraval” che ha riscosso un enorme successo. Il primo libro è stato seguito da “Legend” e “Finale“. “C’era una volta un cuore spezzato” è uno spin-off della saga principale, che riprende la storia di uno dei personaggi secondari e prosegue con “E non vissero per sempre felici e contenti” e termina con “La maledizione del vero amore”.
Recensione libro
Tra tutte le cose che aveva dimenticato, le sembrava che ce ne fosse una più importante delle altre, più importante di tutto il resto. Qualcosa di assolutamente vitale che doveva dire a qualcuno. Ma per quanto si sforzasse, non riusciva a ricordare cosa fosse o a chi dovesse riferirla.
Aprire questo libro è stato come se non avessi mai chiuso quello precedente. In un attimo è tornata ogni emozione, ogni battito di cuore, ogni fremito di paura che avevo lasciato in “E non vissero per sempre felici e contenti”. E quanta frustrazione nel non poter gridare “ascoltami Eva! Te lo dico io cosa hai dimenticato di dire e a chi lo dovevi dire!!“. Oh.. se solo i nostri protagonisti più amati potessero sentirci davvero quando interveniamo come se fossimo parte della storia! E non è forse questo il pregio maggiore di un buon costruttore di fiabe? Renderti parte di esse? Ogni volta che leggo un volume della Garber mi chiedo come possa ammaliare una scrittura così semplice (senza offesa, ma davvero lo è) e ogni volta ricado in quello che secondo me è l’incantesimo più potente che sappia lanciare: far sì che tu desideri entrare nel suo mondo, nel Magnifico Nord in questo caso, per osservare anche solo di sfuggita tutto quello che ti circonda e lasciarti coccolare dalla sua fantasia. E’ un mondo zuccheroso, eccessivo, sfavillante, ma non sono colori semplici quelli che lo caratterizzano, assolutamente no, ma colori che possono esistere solo nelle fiabe.
Sul villaggio di Boscolieto sventolavano allegre bandierine triangolari di ogni tessuto e colore: pesca striata, verde menta, blu uovo di pettirosso maculato, rosa tramonto e viola a pois.
In quest’ultimo capitolo della trilogia è arrivato finalmente il momento di tirar fuori tutti i segreti dell’ammaliante cattivo, il famigerato e temuto Principe di Cuori. Che ancora una volta si comporta in modo altalenante con la sua Piccola Volpe, e a noi resta la frustrazione di non sapere perché non combatte per quello che desidera realmente. Ma Evangeline, come tutte le protagoniste delle fiabe, è testarda e incosciente e possiede una cosa che la rende unica: la speranza.
Il problema della speranza era anche ciò che la rendeva una cosa meravigliosa. Una volta accesa una scintilla, era difficile spegnerla.
E così, in un turbine di eventi, mentre pare che l’intero Magnifico Nord tendi di ucciderla, la nostra Evangeline ha deciso che nulla le toglierà il suo lieto fine, nemmeno un testardo e cinico Fato Immortale.
Le aveva appena detto addio. Le aveva detto che avrebbe voluto un finale diverso per loro, come se fossero già arrivati all’ultima pagina.
Ma lei ne voleva altre.
Altre 300 pagine per sognare, sospirare e rabbrividire, mentre l’intero intreccio finalmente si dipana davanti ai nostri occhi. Pur non essendo a mio parere il migliore dei tre volumi (anzi, forse all’inizio è persino lento) è l’epilogo perfetto per questa fiaba oscura e caramellosa, nella quale le parti si invertono e invece di allontanarti dal cattivo ti viene istintivo proteggerti dal principe azzurro. Una storia di quelle che non ti fanno addormentare la sera, dove i personaggi che dovrebbero essere buoni si comportano male e i cattivi salvano il finale.
«Se vuoi che mi addormenti, raccontami una storia della buonanotte»
«Questa non è una storia della buonanotte, Piccola Volpe»
«La maggior parte delle fiabe non lo è»
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