Sei di corvi – Leigh Bardugo

Sei di corvi – Leigh Bardugo

libro sei di corvi

Titolo: Sei di corvi

Autore: Leigh Bardugo

Editore: Mondadori

Genere: fantasy

Pagine: 404

Prezzo: 17,00


Trama libro

A Ketterdam, vivace cittadina commerciale dell’isola di Kerch, Kaz Brekker è uno dei delinquenti più temuti e rispettati del Barile, il quartiere di bische, bordelli, traffici loschi e clandestini, dove lui è noto per essere un ladro senza scrupoli e senza coscienza, a capo della banda degli Scarti, che ha la sua sede al Club dei Corvi. Quando un noto mercante, Van Eck, ha bisogno di qualcuno per svolgere una missione segreta e di vitale importanza, pare che Manisporche sia la persona giusta. Ma l’incarico è talmente assurdo e rischioso che Kaz non può farcela da solo e mette insieme un’improbabile banda di reietti, pronti all’eventualità di perdere persino la vita pur di guadagnare trentamila kruge.

Un tiratore scelto che ha il vizio del gioco d’azzardo, una spia silenziosa e letale, una Grisha che sopravvive nell’ombra, un detenuto in cerca di vendetta e un ragazzino in fuga da una famiglia ingombrante. Sei fuorilegge per un colpo impossibile: entrare alla Corte di Ghiaccio, la più impenetrabile fortezza del Regno, liberare lo scienziato Bo Yul-Bayur e portarlo a Van Eck insieme alle sue ricerche per ampliare il potere dei Grisha. Sei criminali divisi da motivazioni personali che rischieranno di far saltare il piano. Sei diseredati che dovranno fidarsi uno dell’altro per portare a termine la missione e diventare ricchi. Ma cosa stanno portando davvero fuori dalle prigioni della Corte di Ghiaccio? Quale pericoloso esperimento sta conducendo Yul-Bayur sui guerrieri Grisha?


Autore

Leigh Bardugo è una scrittrice americana divenuta famosa in questi ultimi anni per aver creato l’universo Grisha. I suoi romanzi fantasy sono ormai molto attesi, soprattutto tra i ragazzi. Nel 2012 ha esordito con “Tenebre e ossa“, il primo volume della trilogia Grishaverse, seguito da “Assedio e tempesta” e “Rovina e ascesa“. Nel frattempo ha pubblicato la dilogia composta da “Sei di corvi” e “Il regno corrotto“, sempre ambientata nell’universo Grisha, e in seguito “Il Re delle cicatrici” e “La legge dei lupi“, due spin-off della trilogia iniziale. Il suo primo romanzo per adulti “La nona casa” ha riscosso un enorme successo di pubblico, seguito dal tanto atteso “Hell Bent“. Nel 2021 è iniziata per Netflix la serie tv “Shadow and bone” basata sui suoi libri.


Recensione

Sei persone, e un migliaio di modi in cui questo folle piano poteva finire male.

Permettetemi di iniziare questa recensione con un’esclamazione di stupore. Wow. Davvero. E’ la seconda saga della Bardugo che affronto, perché sono voluta partire dall’inizio leggendo “Tenebre e ossa“, anche in vista della prossima uscita della serie TV. Se andate a leggere il mio commento sul suo primo romanzo vedrete che l’ho molto apprezzato, nonostante mi aspettassi una scrittura ancora acerba, essendo un libro d’esordio. Mai avrei immaginato che in pochi anni il suo stile potesse addirittura migliorare, e oggi posso dire che, in accordo con il mio gusto personale, Leigh Bardugo è a tutti gli effetti la mia scrittrice fantasy per eccellenza, almeno nella categoria Young Adult. Ho scoperto uno stile perfetto, trascinante, asciutto, a volte persino crudo nella descrizione di alcune scene, che non risparmiano una certa efferatezza. Una scrittura con un’ironia tagliente di sottofondo che ci fa amare ancora di più i personaggi, perché li rende più veri e umani. C’è un senso di tristezza quasi, e di oscurità, che trapela dalla voce dell’autrice e che è funzionale al racconto e riesce a disegnare perfettamente la vita all’interno del Regno. Il narratore esterno ci presenta le vicende raccontandole, in ogni capitolo, dal punto di vista di uno dei protagonisti principali; il che permette non solo di avere prospettive diverse, ma soprattutto di entrare nella testa dei personaggi, grazie ai pensieri di ognuno di loro che la scrittrice riporta in corsivo durante l’esposizione della storia. È una scelta narrativa che ho apprezzato molto, perché ho sviluppato subito empatia con tutti loro e ho avuto la sensazione di essere presente.

Che dire del mondo creato dalla Bardugo? Su questo famoso grishaverse che lei immagina e in cui ambienta entrambe le saghe, mi sono già esposta: è assolutamente originale e geniale. Non solo è affascinante, ma è anche ben costruito nei dettagli: dalle ambientazioni descritte egregiamente, ai personaggi straordinari, sia quelli positivi che quelli negativi. Un mondo pieno di magia, avventura, poteri impressionanti; il tutto in una società che per molti versi sembra non essere mai andata avanti ed essersi fermata a un paio di secoli fa. C’è una sostanziale differenza però tra la prima trilogia e questa nuova saga: qui il mondo è cambiato dopo la guerra civile di Ravka, ed è diventato più triste. Gli avvenimenti descritti nei primi tre libri (che non ho ancora terminato) hanno portato al declino del potere dei Grisha.

Se in “Tenebre e ossa” i detentori della piccola scienza sono considerati tra gli esseri più potenti e venerati del regno, vicini al re, utili combattenti del Secondo Esercito, e operano sullo sfondo di un Palazzo Reale sfarzoso e inebriante, ricco di balli, buon cibo, onori e gloria, qui i Grisha sono invece i reietti della società. Dopo la guerra civile i vari popoli del continente li trattano come se fossero scarti: gli Shu li usano per i loro scopi economici comprando la loro libertà, i Fjerdiani li considerano esseri aberranti, demoni dai poteri non umani e si sono organizzati per stanarli tutti e mettere fine alla loro stirpe. Torna qui il tema tanto caro a molta letteratura fantasy: quando l’uomo non sa spiegare capacità che non possiede, le considera pericolose. È la solita, vecchia paura del diverso che ha dato vita a tante cacce alle streghe.

«Hai capito, adesso? Hai capito com’è, dover affrontare un potere così alieno? Trovarsi di fronte a un nemico con una forza così anormale?»

Un potere al di là della ragione, il mondo naturale alla deriva.

Ma “Sei di corvi” è molto di più di una semplice storia di poteri magici e grandi abilità. “Sei di corvi” è una storia cupa che vede uniti sei fuorilegge, sei delinquenti, in un’avventura unica, ricca di adrenalina, azione, intelligenza, bravura e coraggio. E’ la storia di un colpo impossibile e suicida organizzato ai danni del Regno. Contrariamente a quanto può sembrare, non è una storia di amicizia, o almeno non è così che inizia. Non è questo infatti il sentimento che lega i sei reietti, che non conoscono nessun affetto e non sanno cos’è un legame: abbandonati, respinti, venduti, usati, ricercati e incatenati, sono sei ragazzi fin troppo giovani che il mondo ha ferito ferocemente e che hanno dovuto imparare a sopravvivere nel Barile, il quartiere più malfamato di Ketterdam. Un ladro senza coscienza, una spia, un tiratore scelto, un esperto di esplosioni, un cacciatore di streghe e una Grisha che tenta di restare viva. Quello che li lega, oltre al lato economico dell’affare, e a motivi personali che ognuno di loro tiene per sé, è solo la lealtà.

Un bugiardo, un ladro, senza un grammo di coscienza. Ma terrà fede a qualunque accordo prenderai con lui.

Questo è Kaz Brekker, diciassette anni, ingannatore, senza scrupoli e senza coscienza, ma dotato di un’enorme pazienza. Quella che serve per attendere il momento giusto in cui vendicarsi di chi gli ha ucciso il fratello, lasciandolo solo a crescere freddo e insensibile, tra i rifiuti del Barile.

Tra le quattro pareti fiocamente illuminate della sua cantina, Kaz sussurrò: «Una cosa alla volta».

Unica debolezza di Manisporche è il suo Spettro, Inej, anche lei giovane e crepata, venduta al Serraglio di Tante Heleen, dove le ragazze sono costrette a prostituirsi, e infine ricomprata da Brekker per farla entrare negli Scarti. Veloce, silenziosa, letale.

lei era lo Spettro – l’unica legge che le si poteva applicare era la legge di gravità, e c’erano giorni in cui sfidava anche quella.

Tutti i personaggi della Bardugo sono estremamente vividi e ammalianti, con le loro imperfezioni, le loro paure, la loro sete di vendetta personale e la voglia di riconquistare la libertà. Sono anime perse, spezzate dalla vita all’interno del Regno e convinte che non ci sia più niente di buono per loro al di fuori del Barile. Sono così ben descritti, così tondi, così concreti, che il libro non era ancora terminato e già ne sentivo la mancanza. Kaz Brekker, in particolare, è un personaggio così complesso e ruvido che non puoi fare ameno di amare, nonostante sia moralmente discutibile. Uno dei quei personaggi che vorresti ritrovare ancora e ancora. Una cosa che credo mi sia capitata solo una volta nella mia vita di lettrice, quando mi sono scontrata con Roland Deschain, il pistolero de “La Torre Nera” di Stephen King.

E’ una storia complessa quella di “Sei di corvi“: un affare di rivalsa personale, di sofferta vendetta, di espiazione, di desiderio di dimostrare qualcosa o semplicemente di necessità di sentirsi vivi. E’ un romanzo straordinario a cui non manca nulla: uno sfondo intrigante e oscuro; personaggi squisitamente imperfetti che si allontanano totalmente dal cliché dell’eroe, nascondendo un passato cupo di cui non riescono a liberarsi e che deforma le loro scelte; un’impresa gloriosa e pericolosa in cui potrebbero morire. Forse non c’è onore, non ci sono buoni propositi o grandi ideali sullo sfondo del colpo organizzato dagli Scarti, ma l’avventura che li costringerà a restare uniti potrebbe cambiare anche i loro rapporti. C’è una regola che li ha fatti sopravvivere così tanto a Ketterdam e che tutti loro rispettano religiosamente

«Nessun rimpianto» disse Jesper mentre lanciava il suo fucile a Rotty.

«Nessun funerale» mormorò in risposta il resto degli Scarti.

Una regola che potrebbe iniziare a vacillare mentre si intrufolano in casa del nemico in sei, rischiando di dover lasciare davvero qualcuno indietro. Ma Kaz Brekker ha assicurato a tutti che li avrebbe portati fuori, rendendoli ricchi. Manisporche ha promesso. E anche per il ladro più spietato e freddo del Barile

un patto è un patto


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